Museo delle Mummie di Roccapelago

Museo delle Mummie di Roccapelago

Contatti

Per informazioni e itinerari guidati (anche in lingua inglese)

 

Cell. 334 3470940 

(Associazione Pro Rocca)

 

Tel. 053671322 int. 14

(Comune di Pievepelago)

 

www.museomummieroccapelago.org

www,comune.pievepepelago.mo.it


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ROCCAPELAGO COME PUNTO TAPPA

Il promontorio di Roccapelago pone l’osservatore davanti ad una successione dei più importanti crinali e cime dell’Appennino (M. Cimone, M. Gomito, M. Rondinaio, M. Giovo, Cima dell’Omo, Cime di Romecchio, M.Saltello, M. Albano, M.Spicchio fino all’Alpe di San Pellegrino), segnando il confine regionale tra la Toscana e l’Emilia Romagna.

Roccapelago è un luogo conosciuto per la sua posizione strategica e per essere collocato sulle maggiori direttrici di transito tra l’Emilia e la Toscana. Esso si trova non lontano da una rete di mulattiere che creava un collegamento capillare al servizio di un traffico locale a corto aggio. Il tempo aveva per quella gente di allora una diversa dimensione rispetto ad oggi e la sicurezza era molto più importante che la velocità del percorso. Ricordiamo che non distanti da Roccapelago troviamo:

• la Via Bibulca (CAI 599), che si localizza alla confluenza tra i torrenti Dragone e Dolo e termina a San Pellegrino in Alpe, con la presenza di alcuni antichi ospizi e ospedali, punti di accoglienza e di cura per gli abitanti e i pellegrini che nel medio evo attraversavano i valichi appenninici;  

• l’antica Via Romea, che collegava Fanano con la Toscana (attraverso il passo della Croce Arcana) attraverso la strada che da Fiumalbo scendeva verso la Valle della Lima (attraverso il Passo di Serra alta), chiamata strada romana;

• il sentiero che per il Passo del Saltello collega l’Emilia alla Toscana (sentiero CAI 555 Ca del duca- Monte Albano, sentiero che continua nel versante toscano con CAI 22 Bassa del saltello-Colonia- Sommocolonia), con la presenza a Sant’Annapelago, un tempo i Casoni, dell’antico ospitale il S. Leonardo a Perticara.  

Tra la viabilità più recente abbiamo:

• la Via Vandelli, sentiero CAI 579, che dalla Tosacana (verso Massa)si raccorda sul crinale con il sentiero CAI 567 verso Roccapelago, passando da Roncovecchio e Pian della Borra.  


Sentiero Antica Via del Frignano- Vania Milani

Il sentiero storico che è stato ripristinato è una parte di un collegamento più importante che in passato collegava il Frignano con la Toscana passando per Monte Albano e il passo del Saltello. Il percorso che torna ad essere transitato va da Pievepelago a Roccapelago, e viceversa. Erano ormai  80-90 anni che disconosciuto dall’essere via comunale, veniva transitato, solo da qualche abitante e residente di questi luoghi. Se si inizia il percorso da Pievepelago si deve salire lungo la Via della Rocca, di fronte a via Tamburù (la colorata via dell’infiorata). 

Per chi arriva a Pievepelago con l’obbiettivo di visitare  il Museo delle Mummie di Roccapelago è un’ottima camminata, non lunga e di agevole pendenza. L’antica roccaforte è visibile solo dopo aver camminato una mezz’oretta lungo il tracciato. Il paesaggio è notevole, una serie di pascoli percorrono i lati della strada che da località la bonifica prosegue fino a località Casina, per poi passare dentro ad un bosco in cui il faggio convive con abeti e pini.  La strada arriva nel centro del borgo attuale di Roccapelago e si congiunge con la salita al castello dove il ritrovamento delle Mummie diventa un punto tappa obbligato per l’escursionista, che insieme alla storia e alla cultura, potrà ammirare guardando verso sud dalla vetta del promontorio una cornice di cime e crinali dell’Appennino.


Sentiero Rocca pelago -Ronco vecchio-Via Vandelli- Sasso tignoso - Vania Milani

Da Roccapelago di fronte all’Oratorio di san Michele, passata la piazza, sulla sinistra una strada per un tratto asfaltata sale verso Roncovecchio. Il toponimo parla del territorio: dobbiamo pensare al rudimentale strumento che serviva per pulire da alberi ed arbusti, la runca.

Era il falcetto con lama ricurva atto a runcare, togliere sterpi e fare pulizia. Runcarius o runcaceus era il terreno cespugliato da roncare. L’utilizzo di questo strumento ha originato il verbo roncare e da questo nascono i numerosi toponimi che sono diffusissimi in tutto l’Appennino tosco-emiliano.

I ronchi erano un terreno trasformato da bosco a superficie libera, reso agibile per la coltivazione e per  il pascolo.

Per il procedimento, così descrivono i contadini della Garfagnana ”si tagliano le piante e gli arbusti d’un bosco e si lasciano seccare sul suolo, dove poi vengono bruciati. Allora si dissoda il terreno e si semina. Ciò si dice far ronco” (Pieri, Toponomastica).

Si prosegue lungo il monte della Rocca per arrivare al sentiero CAI 567, la via Vandelli, e subito dopo la CAI 565 per Sasso tignoso. 

Era il 1738, quando Francesco III affidò all’ingegnere Vandelli la costruzione della strada che unisse il Ducato Estense a Massa Carrara. 

Su questa strada che venne ammirata e apprezzata per essere stata realizzata fuori dai ghiacci e dalle slavine ed essere al riparo dai venti lavorarono molte persone.

 Riporto un passo del Registro dei Morti dell’Archivio parrocchiale di Roccapelago che dice: “A di sei dio 6: gennaio millesettecentoquarantuno 1741 Matteo …………… Parmigiano uno dei condannati ai ferri da S.A.S (Sua Altezza Serenissima)….. condannati come sopra pel lavoro della gran strada nell’essere ricondotto giusta gli ordini serenissimi. Da Castelnuovo a Modena il povero meschino senza nessun conforto ne aiuto per strada portato da un cavallo mori li 4 dell’attestato mese, ed il giorno suddetto fu levato da Sasso Tignoso caritevolmente dai parrocchiani e Signore cappellano ………..di mia commissione, e canteteli i solenni funerali se le diede sepoltura nel sepolcro della comune assistenza in questa parrocchiale……..”. 

firmata Angelo Maria Lotti rettore

 

Bibliografia

S.Pieri, toponomastica

Archivio parrocchiale Roccapelago Pievepelago Modena

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